¿Que tal Ettore?

¿Que tal Ettore?

Era tanto che ci pensavi ed ora sei tornato insieme alla tua dolcissima Maria, l’unica forse capace di vedere completamente, oltre alla tua burbera corazza che nascondeva un cuore grande, generoso , temprato dalle prove, dai colpi tremendi di una vita di emigrante, insultato perché era un “tano”, un ITALIANO …
E di tutto questo ti sei fatto testimone in numerose interviste nelle quali hai raccontato come hai fatto di tutto, ma sempre nei limiti della assoluta legalità e della decenza che per te erano  principi inviolabili. Hai avuto una vita avventurosa, piena; e una grande famiglia di cui sei stato l’indiscusso patriarca. Ci hai sempre raccolti tutti, radunando figli nipoti, bisnipoti, cugini e amici di qua e di la dell’Oceano per celebrare i riti intramontabili della FAMIGLIA, celebrando la condivisione dei momenti gioiosi e di quelli meno felici, con una sorta di pudore burbero ma profondamente partecipe. La tua porta era sempre aperta , spalancata, come nella tradizione di Frader dell’ultimo secolo e mezzo, in modo da poter ritessere continuamente i vecchi racconti delle storie di famiglia a vantaggio delle giovani generazioni, che devono essere consapevoli delle loro radici. Qualcuno, superficiale, vedeva il tuo essere sbrigativo, burbero, come un limite non capendo che dietro c’era una visione essenziale della vita, non negoziabile per opportunismo o convenienza. O così o niente e non sbagliavi nella sostanza delle cose, ma quanto amore hai messo poi nell’accogliere le persone vere, senza maschere!!!
La tua ricchezza interiore usciva attraverso le tue opere di scultura: strumenti di lavoro logorati dalla fatica, vecchi oggetti recuperati, reperti bellici e  macchinari arrugginiti, rivivevano nella tua mente e dalle tue mani callose rese intelligenti  dall’Amore tornavano a vivere,leggeri, significando Amore Universale, affetto per tutti. Alcuni del nostro bel paese di Torri del Benaco, estranei al tuo mondo,  non ti hanno capito: per molti anni ti hanno “tenuto in tempo” con la speranza di allestire una mostra degli utensili di tutta una serie di “mestieri dimenticati”. Non se ne è fatto mai niente con tua profonda delusione.
Pazienza ci hai provato!
Peggio per tutti coloro che per l’età avrebbero potuto rinfrescare la memoria di vecchie emozioni e per i bambini che avrebbero potuto scoprire le meraviglie di altri tempi, più poveri ma più pieni di vita, di vera condivisione dovuta alla fame, agli abiti rivoltati più volte e adattati ai vari figli…
Pazienza chissà  che questo tuo vecchio sogno un giorno si possa finalmente avverare e tu possa vederlo di lassù con tutti i nostri cari!

Ettore Peroni scultore

I limiti imposti dal Covid 19 ci impediscono di accompagnarti all’ultima dimora ma ti vogliamo  ricordare così nel grande Asado che certamente ti aspetta lassù!

¡Hasta siempre, viejo! Alberto, Roberta e famiglia